A proposito degli spot pubblicitari, costati ai contribuenti italiani due milioni di euro circa, promossi dalla Ministra alle Pari Opportunità, Mara Carfagna, contro l'omofobia, vorrei fare alcune considerazioni. E' condivisibile l'intento di combattere odiose discriminazioni verso le persone con tendenze omosessuali, ma il messaggio che viene lanciato crea palesi ambiguità, specialmente in ambienti come le scuole. Non c'è infatti differenza di dignità fra le persone, ma c'é differenza di condizioni oggettive. La persona omosessuale è infatti uguale, in dignità umana, alla persona non omosessuale o normale, ma la omosessualità è differente dalla normalità e inoltre non ci si può esimere da un giudizio di "disordine oggettivo", sulla omosessualità, così come del resto viene espresso autorevolmente dal Catechismo della Chiesa Cattolica, ma anche dalla riflessione razionale naturale. Non è assolutamente un giudizio sulla persona con tendenze omosessuali, a cui va il massimo rispetto. Non vorrei però che di questo passo, col pretesto dell'omofobia, venisse conculcata la legittima libertà di pensiero e il dovere di una sana educazione. E' educativo, verso i ragazzi delle scuole italiane, affermare l'indifferenza fra normalità e omosessualità? Non vi è in questo forse l'inizio di una sottile dittatura del relativismo? La libertà infatti senza la verità finisce per annullare inesorabimente sè stessa.
Glauco Santi
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