Non sono un esperto di questa materia, nè delle sue implicazioni legali, nè sono studioso di tale fenomeno. Quindi farò alcune considerazioni a braccio ed espliciterò alcune reazioni che in me suscita questo argomento di scottante attualità.
Di professione faccio il medico e mi occupo di un settore particolare nel campo delle medicine naturali, come l'agopuntura e l'omeopatia. Diverse volte i pazienti nel raccontarmi i loro disturbi sanitari, mi parlano ovviamente anche della loro vita, delle loro relazioni e delle relazioni sul luogo di lavoro. Tali relazioni possono essere causa di stress e di tensioni psicologiche, e rivelarsi concausa nelle assenze di lavoro per malattia, se non causa primaria, il più delle volte mascherata da problemi di salute ordinari.
Sofferte relazioni personali coi colleghi o i superiori possono portare ad assenze dal luogo di lavoro anche per lunghi periodi di tempo. Non è infatti facile lavorare in queste condizioni.
Mobbing deriva dall'inglese "to mob" che significa "attaccare".
E' una sensazione, perpetrata dal datore di lavoro o dai colleghi, al fine di ottenere qualcosa che non è possibile ottenere per le vie legali normali, come un licenziamento o un allontanamento dal luogo di lavoro. La persona stessa non ha intenzione di licenziarsi e nello stesso tempo non è possibile licenziarla e allora le si rende la vita impossibile all'interno del luogo di lavoro o umiliandola privatamente o pubblicamente, in modo diretto o indiretto con comportamenti ripetuti, che singolarmente presi si farebbe fatica a farli rientrare nella categoria di reato, ma nel loro insieme, prolungato nel tempo, hanno come conseguenza inevitabile una sofferenza psico-fisica non indifferente sulla persona che ne diviene purtroppo vittima.
Il lavoro è una componente importantissima nella vita di una persona, la nostra Costituzione stessa pone alla sua base il lavoro, i suoi doveri e i suoi diritti. Nel lavoro la persona si esprime e si realizza. Dobbiamo sempre farci una domanda: Come cresco, come persona, nel mio lavoro?
Già Giovanni Paolo II evidenziava due aspetti e significati del lavoro umano. Uno che riguardava la trasformazione delle cose, quindi un significato obiettivo, materiale esterno; l'altro che riguardava un suo significato soggettivo, personale e quindi interno. Nel lavoro, non soltanto traformo il mondo, ma soprattutto trasformo me stesso. Quindi mi realizzo compiutamente come persona. Basta leggere l'Enciclica "Laborem Exercens" oppure un libro scritto quando ancora non era Papa col titolo di "Persona e Azione".
La persona si esprime nell'azione e quindi nel lavoro; e l'azione, e quindi il lavoro, rivela la persona. Il demansionamento o la dequalificazione, in quanto già vietati dalla attuale legislazione sul lavoro, in cui c'è una sottrazione ingiustificata di incarichi o posizioni di lavoro, assegnando al lavoratore compiti banali o annullandone l'autonomia decisionale, rendendo umiliante la prosecuzione del lavoro, può essere portato avanti non esplicitamente, ma in maniera subdola, oppure introducendo comportamenti di fatto "discriminatori". Si sà, "la legge si applica con i nemici e non con gli amici". La conseguenza di danno psico-fisico e ovviamente il dimostrare in nesso di causalità fra il comportamento scorretto e il danno conseguente é la via che la vittima di mobbing potrebbe usare per far valere i propri diritti. L'altra via potrebbe consistere nell'inversione dell'onere della prova in quanto ildatore di lavoro è tenuto a garantire le condizioni per la sicurezza dell'integrità psico-fisica del lavoratore stesso. E' un campo comunque da approfondire, ma improcrastinabile.
Nel mobbing la persona viene progressivamente annullata e cancellata, abbassandone la professionalità. Ciò è proprio l'esatto contrario di quello detto prima, cioè il lavoro come strumento di realizzazione personale.
Esiste poi un mobbing familiare, quando all'interno delle relazioni fra coniugi si mira alla delegittimazione e alla estromissione di uno dei due dalle decisioni, ad esempio, rigurdanti i figli. Il genitore affidatario, nelle famiglie separate, potrebbe usare ciò verso il genitore non affidatario.
Può esserci un mobbing nelle associazioni, a scuola e in varie formazioni sociali. E ' un tema trasversale che non può più essere ristretto al mondo del lavoro.
Tutto ciò può però provocare delle sintomatologie ansioso-depressive come reazione all'evento stressogeno, quindi un danno non solo alla persona che ne diviene vittima, ma con ripercussioni sull'ambiente familiare e sociale.
Glauco Santi
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Mobbing e dignità umana del lavoratore.Alcune riflessioni di attualità
